1) Purtroppo i "furbetti" non sono mai pochi. La maggior parte li si nota in griglia, quando tentano di scavalcare quella a loro assegnata, mentre lungo il percorso sono sempre troppi quelli che gettano a terra le cartacce. Purtroppo, a parte qualche manifestazione dove i controlli sono rigorosi, nella stragrande maggioranza dei casi non ci sono conseguenze per gli scorretti.
2)
Non credo che nelle granfondo la divisione delle griglie per categoria sarebbe la soluzione ideale.
Piuttosto vedo praticabile una suddivisione in base al rendimento di
ciascuno. Da anni si parla di stilare un ranking assoluto di tutti i
cicloamatori, al di là di enti di affiliazione e categorie di appartenenza. Gli
strumenti informatici non mancano, ma finora non se ne è fatto nulla.
3) Siamo
cicloamatori, non professionisti. Va da sè che non tutti hanno la
stessa capacità e abitudine a pedalare in gruppo. Va anche detto che alcuni corridori pedalano come se una granfondo si risolvesse nelle prime pedalate. Credo comunque che la
maggiore responsabilità per le cadute in avvio sia degli organizzatori, che fanno partire
nella stessa griglia corridori con preparazione e capacità molto
differenti. E qui ci si riallaccia alla necessità di un ranking.
4) Su
questo sono dubbioso. Sono del parere che piuttosto che lezioni a scuola, conti molto di più la
trasmissione della "sensibilità ciclistica" di un genitore al proprio
figlio, specialmente con l'esempio concreto.