15 gennaio 2013

A proposito della lettera aperta di un "dopato"

Ricorderete qualche post fa la lettera inviataci in qualità di organizzatori di Granfondo da quel ciclista che per "leggerezza" o "ignoranza delle regole" si era fatto beccare positivo in una gara nello scorso settembre per aver assunto del Bentelan prima di una gara.
Direi che una bella risposta assolutamente condivisibile è stata quella di Enrico Cavallini dal suo sito granfondonews.it.
Vi inviterei a leggerla, mi pare punto di vista corretto ed equilibrato, nelle stile di Cavallini, molto brillante, ironico e diretto.
Eccola qua....

Occhio alle leggerezze in fatto di doping!
Nella lettera di Valerio Magnani pubblicata su questa rivista, l'atleta fa notare come una compressa di Bentelan assunta per un dolore lo abbia "incastrato" ad un controllo. Ci si può riparare dietro l'ignoranza dei regolamenti?

Anno nuovo vita nuova! E' da poco iniziato il 2013, così come da poco ognuno ha ripreso la propria attività lavorativa, GranfondoNews compreso.
Pensavo di iniziare un anno nuovo, con nuovi temi, ma invece pare che il giro di boa non ci sia stato. Infatti mi ritrovo nuovamente a scrivere di doping: non di qualche nuova positività, ma delle basi del Sistema.
Giovedì 3 gennaio ricevo nella casella di posta elettronica la lettera di Valerio Magnani (leggibile integralmente qui).
Al 55enne romagnolo, nel 2012, è stata riscontrata la positività al betametasone, dovuta all'assunzione di una compressa di Bentelan.
Ora, con questa mia NON VOGLIO ASSOLUTAMENTE GIUDICARE l'operato di Valerio, ma solo analizzare il fatto, i regolamenti, ecc.
Valerio, infatti, non è il primo né l'ultimo che cade in questo impiccio dovuto a "ignoranza" dei regolamenti.
"Le regole, anche queste le ho scoperte solo nel corso del procedimento a mio carico, dicono che un atleta è responsabile di tutto quello che assume e deve conoscere la normativa antidoping e tutte le procedure e che si può essere condannati anche per la sola negligenza oltre che per colpa. ", asserisce Valerio nella sua lettera.
Ecco, questo è l'inghippo! Purtroppo, come ben si sa, la legge non ammette ignoranza; sarebbe troppo facile per chi è in malafede, pararsi dietro ad un "non lo sapevo".
Questa però è la chiave di volta della situazione.
Infatti, Valerio, da buon agonista, sicuramente sarà edotto sulle regole dell'alimentazione, sulle tabelle di allenamento, su ripetute alla soglia, sul Vo2Max e la VAM. Purtroppo, se vuole fare l'agonista, deve sapere anche le regole del gioco... Soprattutto quelle relative al doping.
Non nascondo però che, assumendo un prodotto sulla quale confezione c'è scritto a chiare lettere DOPING, rimango basito che non si sia posto qualche domanda.
Al momento la legge prevede che EPO e Bentelan siano trattati alla stessa stregua: non è giusto, non è etico, non va bene? Parole al vento. Qualcuno si occuperà di cambiare la legge se non piace, ma fino a quel momento, queste sono le regole e a queste ci si deve attenere.
Per cui? Per cui, se siamo agonisti e lottiamo per la classifica, evitiamo di assumere farmaci presenti nella lista della WADA, ma se invece siamo costretti ad assumerli per motivi di salute, forse è meglio che ce ne stiamo a casa.
Valerio ora paga cara una leggerezza. Infatti, nonostante ora sia "pulito", piano piano, andando avanti nel tempo, si troverà sempre più porte sbarrate da parte degli organizzatori.
Comunque gli è andata bene. C'è gente che per una leggerezza (magari un SMS in auto), ora è su una sedia a rotelle, o peggio ha sulla coscienza la vita di qualcuno.
Poi non ci piacciono le regole? Apriamo un tavolo di discussione, mettiamo giù le idee e soluzioni e vediamo cosa si riesce a fare.

A tutti una buona settimana e un buon 2013.
enrico cavallini
(10 gennaio 2013)