15 gennaio 2013
Fine di una favola... Per chi ci ha creduto
E così è arrivato il momento della confessione di Lance Armstrong, il "dominatore" di 7 Tour de France consecutivi, colui che dal buio di una tremenda malattia non solo è riuscito a rialzarsi ma è anche stato capace di trasformarsi da discreto corridore ad imbattibile "mostro" sulle strade di Francia.
Fine della favola alla quale per il vero era difficile credere e chi mi conosce bene sa che non ci avevo mai creduto. Dovremo sempre ringraziare l'uomo Lance per l'esempio che ha dato nel vincere la malattia fatta di cure anche pesanti (non tecniche "naïf" che lasciamo ai santoni, ma chemioterapia....), grande forza di volontà e carattere. Credo di non sbagliare quando dico che il suo esempio sia stato di conforto e aiuto anche per il nostro Giorgio...
Lodevoli le iniziative portate avanti tramite la fondazione Livestrong, ma....
Mai potremo perdonare però la spavalderia tutta "americana" del Lance atleta che non si è accontentato di tornare ad una vita normale e alla sua dimensione di ciclista di discreto talento, ma ha voluto esagerare e stravincere, umiliando a volte gli avversari. Ricordate la vittoria da lui "forse" lasciata sul Mont Ventoux al nostro Marco Pantani e poi così signorilmente "rinfacciata" allo stesso?
E l'inseguimento a Simeoni in fuga al Tour alla caccia di una vittoria che sarebbe valsa una carriera? No, non poteva vincere lui che aveva diffamato (aveva 1000 ragioni....) sua Maestà.
È gli atti di forza verso i suoi ex compagni che usciti dalla protezione venivano puntualmente beccati (Hamilton, Landis....)?
Chi chiuderà mai quella ferita di 7 Tour de France senza un vincitore? È meno male che correva so lo il Tour altrimenti chissà quali altri albi d'oro "monchi" avremmo avuto.
Intendiamoci, quegli anni (ma anche i precedenti forse) non sono stati anni nei quali in molti potessero andare in giro a testa alta, a guardare le classifiche di quei Tour, forse uno su dieci non ha mai avuto problemi di doping in carriera.
Ora aspettiamo di vedere questa benedetta trasmissione (andrà in onda sulla tv americana giovedì alle 3 ora italiana) dove ci aspettiamo non tanto di sentire le scuse peraltro doverose a chi ha creduto in lui ed è stato ingannato, non proveremo gusto nel vedere le lacrime di Lance, ma ci aspettiamo di sentire i nomi, ci aspettiamo che dica chi lo ha protetto e coperto perché è anche attraverso queste ammissioni che si può continuare a smontare il castello diabolico del doping.
Speriamo che non sia la solita codarda ammissione utile magari solo per evitare squalifiche a vita pareva volesse partecipare a gare ufficiali di triatlon) e condanne penali che negli Stadi Uniti sono piuttosto pesanti (ricordate Marion Jones?).
Almeno questo, caro Lance, ce lo devi.....