24 marzo 2013

Fondo Città di Riccione

Ovvero, ogni corsa fa storia a se.

A Riccione se ne sono viste di tutti i colori, tranne l'unica cosa che era data praticamente per certa: la pioggia. Di quella, fortunatamente, neanche una goccia.

Solita partenza da Formula 1, con la catena innestata sull'ultimo pignone e testa bassa sul filo dei 60 all'ora. In un modo o nell'altro, riusciamo tutti a stare nelle parti alte del gruppo: chi grazie al bollino rosso e chi, come Paolo, lotta come un guerriero e prima di Misano è già in testa al gruppo.

Prima salita verso Mondaino facile facile. Talmente facile, da fare col gas aperto e rapporti quasi da pianura. Wilmerone mena le danze coi primi e lo rivedremo all'arrivo. Il coraggioso Davide è l'unico dei terrestri che resiste a quei ritmi folli e si invola assieme alla volpe Lelli.  Io le provo tutte a stare agganciato a quei matti, finché non faccio "1-2-3 Botta", e mi va ancora bene che riesco a stare con quelli appena dietro, dove ci sono quella bestiaccia di Giorgio che allunga il gruppo per cercare di chiudere su quelli davanti, Paolo che pedala sciolto, i "cugini" del Surfing Shop, Boschetti Casadio, e Nico del Bike Lugo.

Discesa umida e poi i 30 km più lunghi del mondo, l'interminabile falsopiano verso Macerata Feltria, dove un Gianò in grande spolvero (quello visto alla Cassani era la sua brutta copia) rientra sul gruppo Bandini & Co, nel quale io fatico a stare a ruota e medito pensieri funesti in vista delle prossime salite, mentre Paolo e Giorgio sono spesso in testa a dare cambi.

Sulle rampe verso Ponte Cappuccini riesco a tenere le ruote solo perché in pianura non ho messo il naso fuori. Quasi in cima raggiungiamo Davide. E' sfinito ma gli va dato merito di aver osato a tenere il ritmo dei migliori. Non è andata, ma in una gara come questa era giusto provarci. Tanto di cappello al nonno, che da qui all'arrivo tirerà i remi in barca.

Scendendo a Mercatino Conca si rimescolano le carte e si ricompatta il gruppo. E' il momento della nuova salita verso San Marino, inserita al posto di Monte Grimano chiuso per frana. Sono 5 km pedalabili, ma la fatica affiora. Ne fa le spese Paolo che in cima non riesce a chiudere un buco di appena 30 metri. Io mi salvo a pelo, Giorgio F. sembra pimpante e Gianni è sornione. I Surfing Shop, invece, hanno aggiunto una nuova pedina, il dott.Francalanci.

Prima dell'arrivo non resta che lo strappo di Mulazzano, in merito al quale in gruppo girano voci di atroci pendenze. In realtà si rivelerà sì duro, ma alla fine non sufficientemente lungo per fare la differenza.

La volata di gruppo per l'arrivo sulla salitella di Oltremare vede primeggiare un Surfing Shop (Casadio) su noi Rossetti (Giorgio F., seguito a ruota da me), mentre Gianni rimane nel gruppo a causa di un principio di crampi che gli ha tolto il gusto del brivido della volata.

Attendiamo l'arrivo degli altri assieme a Wilmer, giunto da una decina di minuti.
Ecco Paolo, che si è fatto da solo gli ultimi 15 km. Poi è la volta di un grandissimo Giorgio E. che stacca da ruota tutto il suo gruppo. Dategli tempo per allenarsi e Giorgio farà sfracelli.
Poi il gruppo di Davide che ha comunque il sorriso sulle labbra e infine Beppe che sconta il poco fondo, l'influenza e i mille impegni da Presidente Rossetti.