Questa GF me l'ero legata al dito, dopo la sfortunata edizione dell'anno scorso (pernottamento fuori, acqua dall'inizio alla fine, percorso lungo deviato sul medio, conseguente annullamento dei punti per il Campionato Italiano e il tutto condito con una caduta).
Però mi era sembrata ben organizzata e ho voluto riprovarci quest'anno.
In 2000 ci sistemiamo nelle griglie di partenza, senza nessuno scavalacamento visto che sono presidiate niente meno che dagli Alpini (però senza fucile). La strada sale subito e c'è frenesia per prendere le posizioni migliori in vista della prima vera salita, il passo Xon. Ma qualche caduta mi obbliga in più di un'occasione al piede a terra e poi alle ripartenze a bomba che sono delle vere e proprie frustate.
Faccio i 4 km della prima salita a manetta, senza dar retta alle cifre sul cardio che mi consiglierebbero di calare. Tengo botta e rimango agganciato al gruppo della prima delle donne (Illmer), sperando di poter poi sfruttare il lavoro dei suoi gregari. Ma in fondo alla discesa un deficiente si ferma all'improvviso per recuperare la borraccia caduta e per schivarlo a momenti mi schianto su un muro.
Il gruppo si spezza. Davanti rimangono in 20-30, dietro siamo in 7 e poi il nulla. Iniziamo una rincorsa a tutta e ci slombiamo per recuperare quei 15 secondi che valgono una granfondo. Il mio cardio continua consigliarmi di calare e io continuo a non dargli retta.
Il gruppo si spezza. Davanti rimangono in 20-30, dietro siamo in 7 e poi il nulla. Iniziamo una rincorsa a tutta e ci slombiamo per recuperare quei 15 secondi che valgono una granfondo. Il mio cardio continua consigliarmi di calare e io continuo a non dargli retta.
Tutto inutile. All'attacco della seconda salita veniamo sorpassati come fosse un treno da 2 professionisti della Farnese (ormai li si vede più alle GF che alle gare dei prof...) e a ruota un gruppone smisurato.
Dopo un'ora il mio cuore non è ancora scerso sotto i 170 e in queste coindizioni attacco la seconda salita. Confesso che qualche imprecazione mi è scappata.
Il percorso GF e MF è lo stesso per ben 95 km e per 4 salite. E fino alla divisone è tutto un tira e molla perché chi fa il medio ha un passo che quelli del lungo non tengono.
Poi finalmente imbocchiamo la salita di Castelvecchio o di Monte Altissimo. Fortuna che avevo montato il 28 (leggere i forum aiuta...). In quei 7 km la pendenza scende raramente sotto il 10%. Il gruppo si sfalda, si sale del proprio passo e rimaniamo in una decina.
Non resta che l'ultima asperità, addirittura di 12 interminabili km, che tutti chiamano "La Trappola" per via dell'ultimo km al 20% che arriva dopo una breve ma ingannatrice discesa (secondo voi, dove si sono piazzati i fotografi ufficiali?). L'ambiente è molto suggestivo, il verde è lussureggiante e finalmente anche le temperature hanno decretato l'arrivo della primavera. Ma io sono sfinito e i miei ricordi sono alquanto offuscati dall'acido lattico, tant'è che all'arrivo mi esibisco in una ridicola volata da seduto, dondolando con le spalle come una campana, prima del sopraggiungere dei crampi a ricordarmi che il cardiofrequenzimetro dovrebbe servire a qualcosa (frequenza media 163...).
Dopo 130 km e 2600m di dislivello, la classifica dice 84esimo, con il gruppo Illmer lì a soli 3 minuti.
Mentre torno a casa, in autostrada vengo assalito dal dubbio se essere soddisfatto per la buona prestazione nonostante tutto, o se devo recriminare per l'occasione persa. A interrompere queste meditazioni ci pensano ancora una volta i crampi che mi costringono a delle evoluzioni attorno al volante come un giocoliere bulgaro.
Di seguito il dettaglio della mia corsa.