Ho letto la lettera e il sentimento prevalente che ne ricavo è il dispiacere dovuto al fatto che una distrazione, e in questo le "voglio" credere, le abbia portato non solo la squalifica ma la perdita di credibilità permanente agli occhi degli altri ciclisti.
La colpa di questo però io non la darei agli organizzatori delle Granfondo. Chi organizza gare ci mette tempo, passione, impegno, rischia anche soldi ed è sostanzialmente stufo di vedere minato il proprio lavoro per il proliferare di episodi, più o meno gravi certo (non si può paragonare un omicidio a chi ruba una mela), ma sarà d'accordo con me nel trovare rivoltante sapere del sig. nessuno che trova scorciatoie più o meno gravi per che cosa?
Parliamo di sport e soprattutto di sport amatoriale. Di quello che dovrebbe essere pura attività ludica e ricreativa e non una replica dell'attività professionistica con tutti o suoi difetti.
Credo che la colpa vada ricercata in primis in tutti quegli pseudo fenomeni che hanno fatto largo uso di tutte le porcherie del mondo approfittando del fatto che non c'erano controlli, gli stessi che sono in gran parte spariti quando questo controlli hanno cominciato a farli. Ha mai confrontato l'arrivo della Nove Colli 2012 con quella del 2002? Provo a guardarci e mi dica se il dopato era solo Rumsas o magari altre decine...
Solo che o controlli costano e chi paga? Noi cittadini se il fa la FCI o il Ministero o gli Enti che sono comunque finanziati e se non dovessero impiegare risorse nell'antidoping potrebbero spendere meglio per organizzare eventi o aiutare chi lo fa.
La soluzione di aumentare il costo delle GF è assolutamente una provocazione fuori luogo. Le vorrei spiegare quanto costa organizzare una gara, quanto sia difficile trovare sponsor e finanziatori sia per la crisi, sia per la cattiva nomea che il ciclismo amatoriale si è fatto e si sta facendo per episodi piccoli (come il suo) e grandi.
Aumentare di 2/3 euro vuol dire prendersi degli "avidi" e perdere tanti iscritti. Cosa che non vogliamo, non per lucro (salvo qualche caso nessuno si fa ricco con le Gf) ma per passione e per amore verso il ciclismo.
Io le posso dire che noi come Team Rossetti stiamo portando avanti una campagna a prevenzione del doping, che si tratti di cortisone o epo o più semplicemente maleducazione, antisportività. Se vuole vedere ciò che facciamo a nostre spese guardi il sitowww.teamrossetti.it.
Sa che noi abbiamo perso uno sponsor perchè "col ciclismo non vogliamo più averci a che fare"?
Vogliamo uno sport pulito e, lo dico in tutta onestà, siamo a favore della radiazione per qualsiasi problema legato al doping.
Nessuno le toglierà il piacere di pedalare e di sfidare se stesso e gli amici ma senza il numero sulla schiena. Potrebbe essere una liberazione anche per lei.
Ripeto che capisco che non si debba condannare allo stesso modo tutti ma una posizione va presa perché è ora di smettere di prendersi in giro.
La ritenga ipocrisia, noi siamo convinti sia la strada giusta.
Umanamente mi dispiace, gliel'ho già detto ma la nostra posizione rimane questa. Non si può accusare chi non è stato preso (mancanza di controlli? inefficienza degli stessi? puro caso?), sarebbe inutile caccia alle streghe, sappiamo bene che nel nostro sport c'è ancora tanta gente che squallidamente bara, ma noi crediamo che una forte campagna di prevenzione e dissuasione possa essere l'unico rimedio al mandare tutto a monte.
Le auguro un buon 2013 fatto di tante serene pedalate.
Giuseppe Poggi
Team Rossetti
Granfondo Frw